I nostri valori
I valori che guidano ogni nostra azione sono il cuore pulsante di H2B Holding e delle sue società. Questi principi non sono solo parole su carta, ma sono il fondamento su cui costruiamo la nostra identità e la qualità dei servizi che offriamo. La condivisione e l'applicazione di tali valori determinano la nostra capacità di offrire soluzioni affidabili e orientate al cliente, in linea con la nostra missione di creare valore e fiducia in tutti gli ambiti in cui operiamo.
L'iscrizione è gratuita e senza impegno!
La carta valori
La nostra carta dei valori non è solo un documento, ma un impegno costante a integrare, rafforzare e adattare il nostro sistema etico-valoriale per rispondere alle sfide e alle opportunità del mondo in continuo cambiamento. Con la nostra cultura basata sull'integrità, la trasparenza e il rispetto, ci impegniamo a superare costantemente le aspettative dei nostri clienti e a contribuire al benessere delle comunità in cui operiamo.
La filosofia della H2B Holding e delle sue società si riflette in ogni iniziativa e decisione che prendiamo. Siamo determinati a costruire un futuro migliore, sostenibile e inclusivo per tutti i nostri stakeholder.
Appartenenza significa in primo luogo consapevolezza della propria identità che si costruisce e si definisce a partire dall’io. Appartenenza significa poi sentirsi parte di un gruppo e consiste nella condivisione con il gruppo di comportamenti, modi di pensare e atteggiamenti. Alla base dell’appartenenza si trova un processo di identificazione, in cui la sfera dell’Io si identifica con il Noi, e che permette di riconoscersi e di essere riconosciuti come membri di un gruppo anche attraverso l’assunzione di alcuni segni distintivi.
Collaborare (co-labore) vuol dire lavorare insieme, il che implica una condivisione di compiti, con l’esplicita intenzione di “aggiungere valore” al risultato che una persona otterrebbe dall’eseguire il lavoro individualmente. Il concetto di base della collaborazione è espresso dal fatto che due individui si mettono insieme per raggiungere un obiettivo comune. Il tutto è basato sull’idea che la condivisione di conoscenze, realizzata attraverso la cooperazione, aiuta a risolvere efficientemente i problemi.
La frontiera, a differenza del confine, è un autentico spazio di mezzo, una realtà particolare tra due realtà diverse, all’interno della quale persone, ruoli, esperienze, saperi, possono incontrarsi, sperimentare nuove soluzioni. E’ un luogo fisico, o mentale, dove i confini vengono superati, un luogo di intrecci e di trasformazioni, dove sono favoriti gli scambi, le integrazioni, gli innesti. Dobbiamo sempre più e sempre meglio essere “uomini e donne di frontiera”, “di collaborazione”. Dipende da noi creare occasioni di incontro, di integrazione, di miglioramento lavorativo, di crescita professionale. In azienda i naturali punti di riferimento per il personale non sono costituiti da “chi sa” ma da “chi sa e condivide”.
Ecco un valore citato in tantissime circostanze; o meglio, purtroppo, ciò che viene spesso citato è il suo opposto, ossia la scorrettezza. La scorrettezza, ovvero la mancanza di correttezza, viene spesso stigmatizzata come comportamento ingiustamente lesivo di un diritto altrui, quindi potremmo dire che la correttezza inizia con il rispetto dei diritti dell’altro, diritti che non sono dissimili dai nostri e quindi il rispetto (altro valore) è elemento essenziale: non può esserci correttezza senza rispetto. Rispetto delle persone in primo luogo ma anche rispetto delle cose che ci circondano, dei beni che ci vengono affidati, di ciò che è anche nella disponibilità degli altri.
La cortesia è quella capacità di usare l’intelligenza per tener conto delle circostanze e degli stati d’animo delle persone che ci circondano. La cortesia è una forma di rispetto profondo per l’altro, un riconoscere i suoi bisogni sociali ed emotivi. L’atteggiamento cortese è “strumento di pacificazione”, perché è molto difficile comportarsi in modo ostile di fronte a gentilezze e sorrisi, mentre la villania provoca una reazione automatica di aggressività. Essere cortesi vuol dire essere capaci di andare oltre noi stessi, vedere le cose anche dal punto di vista dell’altro, immedesimarsi nell’altro, entrare in empatia con l’altro.
La motivazione è strettamente legata alla passione. Abbiamo passione per le cose che ci piacciono. Le altre le facciamo per necessità, per dovere o per abitudine ma certamente in esse non riusciamo, con continuità, ad esprimere il meglio di noi stessi. Se svolgiamo un lavoro che non ci piace, probabilmente riusciremo a cavarcela ugualmente, riusciremo a portare a casa uno stipendio guadagnato con onestà ma difficilmente potremo soddisfare bisogni immateriali quali la sicurezza, l’appartenenza, l’autostima e, quindi, stare bene con noi stessi e con gli altri.
Con il termine positivita’ vogliamo indicare il Valore originato dalla volontà di investire tutto il nostro capitale intellettuale nella valorizzazione di noi stessi, delle persone che ci circondano, dell’ambiente nel quale viviamo compreso, quindi, l’ambiente lavorativo. La positivita’ si esprime concretamente con comportamenti assertivi ovvero improntati ad affrontare in modo costruttivo la propria interiorità ed il rapporto con gli altri, senza lasciarsi influenzare troppo dai condizionamenti ambientali o dai pensieri irrazionali auto-limitanti. Non posso essere positivo con gli altri se non lo sono prima con me stesso. La fiducia in se stessi e l’autostima sono elementi fondanti della nostra positività nei rapporti interpersonali.